Il monumento naturale della palude di Torre Flavia è una zona umida tra le poche rimaste tra quelle che in passato caratterizzavano il litorale tirrenico. Si trova nel territorio dei comuni di Ladispoli e Cerveteri, a fianco a Gotha Beach, dove oltre un cordone di dune fino alla spiaggia si estendono specchi d’acqua, circondati dal canneto. L’area prende il nome dai resti dell’antica torre cinquecentesca simbolo della stessa Ladispoli, edificata allo scopo di avvistare le incursioni dei pirati saraceni.
Nei pressi della torre sono visibili, con la bassa marea, i resti di muri romani, probabilmente appartenuti ad una villa poi sommersa dall’acqua. Dietro la spiaggia corre come detto un cordone dunale, che delimita la palude vera e propria. Questa è formata da piscine, stagni e canali, inframmezzati da lingue di terra, coperte da un fitto e inaccessibile cannucceto che penetra fino al cuore della palude.
La palude è stata riconosciuta come monumento naturale e dichiarata zona speciale protetta. Il territorio si presenta come un susseguirsi di piccole depressioni che stagionalmente si riempiono d’acqua, grazie all’affioramento della falda costiera sottostante, all’apporto delle acque dolci dell’entroterra e delle piogge invernali. Il variare della salinità dell’acqua ha generato una vegetazione tipica delle zone salmastre, mentre l’area più interna, paludosa per buona parte dell’anno, è coperta in gran parte dalla cannuccia di palude.
Grazie alla sua posizione, l’area protetta offre rifugio a numerose specie di uccelli durante le stagioni migratorie: è particolarmente apprezzata dagli amanti del birdwatching. Negli stagni salmastri intorno alla torre si posa il cavaliere d’Italia e numerosi altri uccelli che utilizzano la palude come sito di sosta durante l’emigrazione: l’airone rosso e cenerino, la garzetta, il germano reale, l’alzavola, il gheppio e altri.
La palude è, a tutti gli effetti, un laboratorio all’aperto dove vengono sperimentate ricerche e strategie specifiche mirate alla conservazione della biodiversità tanto da essere inserita nella rete dei siti LTER (Long Term Ecological Research) del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
L’oasi naturale di Torre Flavia è un piccolo gioiello, facilmente raggiungibile anche da Roma e Civitavecchia. Un tratto di spiaggia incontaminata, un territorio ricco di fascino e storia, capace, ancora oggi, di farci sognare.